Gli anni ottanta

Circola nei blog una serie di liste per spiegare ad un alieno quali siano i singoli più rappresentativi degli anni ottanta. Da queste liste emerge soprattutto quello che gli anni ottanta furono per la grande massa del pubblico (una gran massa di schifezze). Ma per me, e spero per molti altri, gli anni ottanta significarono tanta buona musica e quindi voglio pubblicare la lista delle mie canzoni anni ottanta. E chiedo a Emanuela, Bop, Solitaire di fare altrettanto, per equilibrare la cosa e non far scappare l’alieno a gambe levate.

  1. Rock the casbah (the Clash)
  2. One hit (to the body) (Rolling stones)
  3. Rattlesnakes (Lloyd Cole and the Commotions)
  4. Bigmouth strikes again (the Smiths)
  5. Wide open road (Triffids)
  6. Grass (XTC)
  7. Vanishing girl (the Dukes of stratosphear)
  8. Selfish little girl (the Chesterfield kings)
  9. I’m goin’ down (Bruce Springsteen)
  10. Fortress around your heart (Sting)
  11. Smalltown (John Cougar Mellencamp)
  12. With or without you (U2)
  13. It’s the end of the world (REM)
  14. These important years (Husker du)
  15. Bring on the night (Sting)
  16. You got it (Roy Orbison)
  17. End of the line (the Traveling Wilburys)
  18. Yer so bad (Tom Petty)
  19. Happy hour (the Housemartins)
  20. Greetings to the new brunette (Billy Bragg)
  21. What’s my scene (Hoodoo gurus)
  22. Jokerman (Bob Dylan)
  23. Mexican radio (Wall of voodoo)
  24. The big heat (Stan Ridgway)
  25. Make no mistake (Keith Richards)
  26. The lady don’t mind (Talking heads)
  27. Looking for love (Johnny Diesel)
  28. Fall on me (REM)
  29. In between days (the Cure)
  30. La bamba (los Lobos)
  31. Made of stone (the Stone roses)
  32. Romeo had Juliette (Lou Reed)
  33. Blue hotel (Chris Isaak)
  34. Centerfield (John Fogerty)
  35. Mayor of Simpleton (XTC)
  36. Atlantic city (Bruce Springsteen)
  37. Pride (U2)
  38. Start me up (Rolling stones)
  39. Love for sale (Talking heads)

Ho pure tentato di fare una playlist su youtube.

Seconda tappa: Perg – Bad Kreuzen

Dopo colazione, ci muoviamo da Perg in direzione di Bad Kreuzen.Libreria - 2007.jpg Nella foto, Zuck mostra orgoglioso al popolo austriaco la maglietta del primo glorioso Barcamp italiano, lo Bzaarcamp. La ciclabile segue il percorso del fiume Naarn fino alla sua confluenza nel Danubio. Il Naarn è marrone scuro, un colore che non invoglia alla pesca, attività che, invece, i locali praticano senza timori.

Il paesaggio è abbastanza vario fino alla confluenza, a Mitterkirchen, dove comincia un tratto di pianura molto ampia, che rende la ciclabile molto agevole, come dimostra la foto qui sotto. Si sta in riva al fiume, costeggiando aree attrezzate per il barbecue. Proprio il profumo dei wurstel sfrigolanti alla brace dà il colpo di grazia alle forze del vostro Zuck. Il vuoto allo stomaco assale solo lui, l’unico a non aver approfittato della possibilità di una abbondante colazione. Per fortuna, Grein non è lontana.Libreria - 2014.jpg Mentre si aspetta il furgoncino che porterà noi e le nostre bici all’albergo, sulla collina di Bad Kreuzen, Zuck si fa fuori tutto il commestibile di un chiosco adiacente ad un campeggio.

All’ora stabilita arriva il furgoncino, condotto dalla versione austriaca dell’incrocio tra Mr Magoo e Dick Dastardly. E guida pure peggio. In qualche modo arriviamo all’albergo, situato in un posto incantevole con poggioli che danno sul bosco. Il posto ideale per ritemprarsi dalla stanchezza. Sulla guida leggo che Bad Kreuzen è il luogo di origine del trattamento Kneipp che consiste nel sottoporsi a getti di acqua gelida. Bello, ma fatelo a qualcun altro. Mangiamo, bene, all’albergo e andiamo in camera a riposarci.

P.S. Tutte le puntate sono qui.

Quel baraccone schifoso

Da oggi Zucchero (o quel che ne rimane) è il mio cantante preferito.

Prima tappa: Linz – Perg

Continuo la descrizione dellla vacanza in bici sulla ciclabile del Danubio, la cui introduzione è qui.

Il 19 Luglio siamo arrivati nel pomeriggio al Novotel di Linz, dove abbiamo cenato, dormito, fatto colazione ed etichettato per bene i nostri bagagli. Alla mattina del 20, senza fretta, siamo andati a prendere in centro le bici che Girolibero ci aveva affittato, presso una agenzia della Donau Touristik. Ad un primo sguardo alla bici e al carellino ad essa attaccato, Zuck ha pensato che questa volta non ce l’avrebbe fatta. I timori erano tanti: sapremo governare i mezzi, sapremo trovare la strada, ce la faremo fisicamente, ritroveremo i nostri bagagli. Ma l’entusiasmo dei bimbi, che si sono subito accomodati al loro posto incitandoci a partire, ha fugato ogni remora.
Libreria - 1981.jpg
E così dalla Hauptplatz di Linz abbiamo attraversato il Danubio sul ponte immediatamente di fronte. Subito dopo, a destra, iniziava, nel verde di un parco cittadino, la pista ciclabile. L’ora era tarda, circa le 11 di mattina, la giornata caldissima e soleggiata, ma bisognava raggiungere Perg (naturalmente google maps mostra il percorso in auto, non la ciclabile), in qualche modo.
Abbiamo voluto la bicicletta, e abbiamo cominciato a pedalare! Sotto il sole, con la preoccupazione che i bimbi prendessero una insolazione.

L’itinerario sulla riva sinistra del Danubio si mantiene abbastanza lontano dalla strada delle auto e costeggia a pochi metri il fiume, permettendoti di ammirare, sulla sponda opposta, la grigia periferia industriale di Linz. Per contro, è abbastanza monotono e senza ombra. Si passa sulla riva opposta vicino all’Ausee, lungo una diga di una centrale idroelettrica. Faccio fatica a descrivere le sensazioni che abbiamo provato nell’attraversare un gigante del genere, da soli, nel silenzio di una splendida giornata.

Libreria - 1985.jpgLa riva destra è più ombreggiata e si pedala meglio. Ci si può anche fermare a dissetarsi e, intanto, si può vedere come stanno i bambini, che è da un po’ non si sentono. Beh, erano nelle condizioni della foto accanto. Mi sorprende sempre come da bimbi ci si riesca ad addormentarsi in ogni posizione e situazione!

A questo punto ci si allontana dal Danubio per raggiungere Enns, dove avevamo programmato di pranzare. Dopo un paio di malintesi dovuti a dei lavori che interrompevano la ciclabile, si raggiunge Enns, che però è su una collina, e ci tocca spingere le bici. Arrivati nella graziosa piazza principale, svegliamo i bambini e cerchiamo un posto che ci faccia insalate, panini e wurstel. Non è banale. Gli austriaci sono molto ligi agli orari e alle 2 del pomeriggio alcuni locali hanno già la cucina chiusa.

Libreria - 2000.jpgDopo mangiato e fatto giocare i bimbi al locale parco giochi, ci siamo buttati in discesa verso il Danubio, percorrendo una bella ciclabile lungo il bosco sulla riva del fiume. Così siamo arrivati di fronte al borgo di Mathausen, separati solo dal fiume che attraversiamo con un traghetto adibito solo al trasporto dei ciclisti. Dalla sponda sinistra seguiamo le indicazioni per Perg, che raggiungiamo mentre fa sera, con l’onnipotente che ci guarda da lassù, come nella foto.

La notte l’abbiamo passata all’hotel Waldhor, passabile. Abbiamo cenato in un ristorante che si è segnalato per la scortesia e quindi non ne faccio il nome.

La frase dell’estate

Ogni John Lennon ha la sua Yoko Ono

Fabs alla cena con Mitì, Federico, Marco e Marina.