Quel baraccone schifoso

Da oggi Zucchero (o quel che ne rimane) è il mio cantante preferito.

Prima tappa: Linz – Perg

Continuo la descrizione dellla vacanza in bici sulla ciclabile del Danubio, la cui introduzione è qui.

Il 19 Luglio siamo arrivati nel pomeriggio al Novotel di Linz, dove abbiamo cenato, dormito, fatto colazione ed etichettato per bene i nostri bagagli. Alla mattina del 20, senza fretta, siamo andati a prendere in centro le bici che Girolibero ci aveva affittato, presso una agenzia della Donau Touristik. Ad un primo sguardo alla bici e al carellino ad essa attaccato, Zuck ha pensato che questa volta non ce l’avrebbe fatta. I timori erano tanti: sapremo governare i mezzi, sapremo trovare la strada, ce la faremo fisicamente, ritroveremo i nostri bagagli. Ma l’entusiasmo dei bimbi, che si sono subito accomodati al loro posto incitandoci a partire, ha fugato ogni remora.
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E così dalla Hauptplatz di Linz abbiamo attraversato il Danubio sul ponte immediatamente di fronte. Subito dopo, a destra, iniziava, nel verde di un parco cittadino, la pista ciclabile. L’ora era tarda, circa le 11 di mattina, la giornata caldissima e soleggiata, ma bisognava raggiungere Perg (naturalmente google maps mostra il percorso in auto, non la ciclabile), in qualche modo.
Abbiamo voluto la bicicletta, e abbiamo cominciato a pedalare! Sotto il sole, con la preoccupazione che i bimbi prendessero una insolazione.

L’itinerario sulla riva sinistra del Danubio si mantiene abbastanza lontano dalla strada delle auto e costeggia a pochi metri il fiume, permettendoti di ammirare, sulla sponda opposta, la grigia periferia industriale di Linz. Per contro, è abbastanza monotono e senza ombra. Si passa sulla riva opposta vicino all’Ausee, lungo una diga di una centrale idroelettrica. Faccio fatica a descrivere le sensazioni che abbiamo provato nell’attraversare un gigante del genere, da soli, nel silenzio di una splendida giornata.

Libreria - 1985.jpgLa riva destra è più ombreggiata e si pedala meglio. Ci si può anche fermare a dissetarsi e, intanto, si può vedere come stanno i bambini, che è da un po’ non si sentono. Beh, erano nelle condizioni della foto accanto. Mi sorprende sempre come da bimbi ci si riesca ad addormentarsi in ogni posizione e situazione!

A questo punto ci si allontana dal Danubio per raggiungere Enns, dove avevamo programmato di pranzare. Dopo un paio di malintesi dovuti a dei lavori che interrompevano la ciclabile, si raggiunge Enns, che però è su una collina, e ci tocca spingere le bici. Arrivati nella graziosa piazza principale, svegliamo i bambini e cerchiamo un posto che ci faccia insalate, panini e wurstel. Non è banale. Gli austriaci sono molto ligi agli orari e alle 2 del pomeriggio alcuni locali hanno già la cucina chiusa.

Libreria - 2000.jpgDopo mangiato e fatto giocare i bimbi al locale parco giochi, ci siamo buttati in discesa verso il Danubio, percorrendo una bella ciclabile lungo il bosco sulla riva del fiume. Così siamo arrivati di fronte al borgo di Mathausen, separati solo dal fiume che attraversiamo con un traghetto adibito solo al trasporto dei ciclisti. Dalla sponda sinistra seguiamo le indicazioni per Perg, che raggiungiamo mentre fa sera, con l’onnipotente che ci guarda da lassù, come nella foto.

La notte l’abbiamo passata all’hotel Waldhor, passabile. Abbiamo cenato in un ristorante che si è segnalato per la scortesia e quindi non ne faccio il nome.

La frase dell’estate

Ogni John Lennon ha la sua Yoko Ono

Fabs alla cena con Mitì, Federico, Marco e Marina.

Guten <tag>

Dottori e pazienti tutti, sono tornato dalle ferie. Proprio di queste ferie vi vorrei parlare. Quest’anno abbiamo deciso di fare delle vacanze un pochino diverse. Libreria - 2066.jpgNiente di eccezionale, solo che noi (i fantastici 4 Zuck Smilza Badòn Pìgua) insieme ad un’altra famiglia di eguale composizione, dopo qualche giorno di campeggio in Austria (a St.Wolfgang) abbiamo affrontato il tratto della ciclabile del Danubio che conduce da Linz a Vienna (circa 220 km). Sei giorni di bicicletta lungo il fiume più importante d’Europa. Grazie all’organizzazione di Girolibero (che si appoggia alla Donau Touristik), i nostri bagagli sono stati trasportati da un albergo all’altro, siamo stati forniti di guida in italiano e abbiamo avuto a noleggio due biciclette più un carrellino e un cammellino. Una foto mostra cosa sia il cammellino. L’altra come Pigua e Badon stessero comodi sul carrellino. Prima di dedicare un post ad ogni tappa, vorrei fare alcune considerazioni generali.

Libreria - 1982.jpg Il percorso della ciclabile è adatto a tutti, ma proprio a tutti. La salita che ci ha messo più in difficoltà è stato un cavalcavia. Se ti tieni sul percorso in riva al Danubio, anche il trasporto di un carrellino con il peso di due bimbi (circa 30 chili in due) è stato agevole anche per uno senza allenamento come il vostro beneamato. Puoi deviare per visitare qualche paesino più abbarbicato e allora devi faticare. Per il resto, relax più completo, anche con il sole caldo dell’estate continentale.

L’organizzazione è stata all’altezza. Le bici e tutto il resto dell’attrezzatura erano in ottimo stato, perfettamente adatti allo scopo. Se l’albergo era un po’ imbriccato (leggi in collina), un pulmino ti veniva a prendere in riva al Danubio e portava te e l’attrezzatura a destinazione. Qualche volta, arrivati all’albergo, una valigia (sempre la stessa!) non era arrivata, ma veniva in pochi minuti recuperata e portata a destinazione dall’organizzazione.

Noi, avendo i bambini, eravamo un pochino a rimorchio dei loro ritmi, e quindi non abbiamo visitato tutto quello che si poteva visitare, abbiamo limitato al minimo le escursioni ‘fuori rotta’ e visto più parchi giochi che abbazie. Il consiglio che posso trarne è che, con ragazzi più grandi, che possano pedalare per conto loro (facciamo tra i dieci e i quattordici anni), la ciclabile diventa una vacanza ideale. Oppure, come ci siamo promessi io e Smilza, quando saremo vecchi (e chi ci crede?) e i figli faranno le vacanze per conto loro.

Lungo il percorso che abbiamo fatto, non a caso la ciclabile più famosa del mondo, tutto è a misura di bici, dai segnali lungo la strada ai traghetti che ti portano alla sponda opposta. Anche i bar sono disseminati non lungo la strada principale, ma lungo la ciclabile, anche se ripartire dopo aver mangiato wurstel e crauti e bevuto mezzo litro di birra non è proprio il massimo.

A breve posterò delle succinte descrizioni delle varie tappe.

iPhone

A parte che non me ne frega niente, ci deve essere qualcosa che non va. Chi ha provato l’iPhone dice:

non sta certo nel taschino della camicia, come il mio buon vecchio Nokia E61

Dimensioni di E61: 117×69.7×14 (mm)
Dimensioni di iPhone
: 115x61x11.6 (mm)
O Apple dice delle balle sulle dimensioni o Suz ha un taschino che si restringe ogni volta che vede un iPhone.
UPDATE: Suz, nei commenti, spiega l’arcano: non è il taschino che si stringe, è il nokia E61 che si stringe in modo da avere grande tascabilità.
A proposito del cellulare nel taschino della camicia, vi ricordo la regola numero 1.

giocattolone perchè è più grande del mio Tytn, il che è tutto dire…

Dimensioni di Tytn: 112.5x58x21.95 (mm)
Dimensioni di iPhone
: 115x61x11.6 (mm)
O Apple dice delle balle sulle dimensioni o Stefano vive in un mondo a due dimensioni.

Naturalmente, questo acume osservativo non è mio ma di Danilo e Giurgin.